Una delle cose che meno riesco a fare è la seguente: rovinare la carta prima di scriverci sopra. Non ridete. So che la cosa può sembrare un’istanza assurda, ma non lo è. Sembra infatti che le argomentazioni e le idee più geniali siano sempre state annotate, per così dire, sui supporti cartacei apparentemente meno idonei: confezioni di corn flakes, scatole di cerini, sacchetti e via discorrendo. Ci sono persone che ne hanno anche tratto dei libri piuttosto interessanti: mi viene in mente Keri Smith e il suo celeberrimo Wreck This Journal, primo di una lunga serie di libri attività che sembrano avere l’unico scopo di far distruggere creativamente al lettore le pagine sulle quali sono stati stampati.
Cercando un metodo, ho iniziato a spigazzare i fogli dove scrivo. Ecco una sketchnote particolarmente materica ottenuta con questo procedimento. (Aggiornamento del 4 dicembre 2017: Ho notato quanto questa idea abbia a che fare con quella di patina tanto amata dagli statunitensi. Avete presente quella seducente ossidazione che si forma sugli oggetti di rame?)